PATTINAGGIO SU GHIACCIO

Il 21 e 22 Febbraio si è svolta la quarta edizione del The I.C.E., uno dei concorsi d’eleganza più ‘cool’ e particolari al mondo. Giri lanciati sul lago (congelato) di St. Moritz e esposizioni statiche si sono alternati alle attività previste in paese, dando vita ad uno show – grazie anche al meteo clemente – unico

Ore 5.20 di mattina. In Franciacorta pioviggina. Tre ore e una abbondante colazione dopo sono in cima al Passo del Bernina, avvolto da una nebbia che verrebbe guardata con rispetto persino dalla bassa Bresciana. Poco dopo sto scendendo verso la Perla dell’Engadina dove trovo… del sole. Mite, tiepido e tanto apprezzato sole. Dopotutto ci troviamo a St. Moritz, qui il bel tempo lo comprano, non esiste lasciar nuovamente fare a Madre Natura come il 2024, quando il The I.C.E. venne annullato al pubblico causa neve eccessiva. L’International Concours of Elegance è un concorso d’eleganza statico e dinamico giovanissimo, nato nel 2019 ma esploso solamente nel 2022 quando la pandemia permise di organizzare la prima edizione ufficiale. Supercar classiche, neve, jet set internazionale, sono le caratteristiche principali che rendono questo concorso differente da qualunque altro. Il fiore all’occhiello tuttavia è sempre e solo uno, il contesto eccezionale: l’intero evento si svolge sopra al lago ghiacciato di St. Moritz, un’immensa massa di acqua temporaneamente allo stato solido, talmente robusta da sostenere un intero villaggio, migliaia di persone e decine di inestimabili mezzi a quattro ruote. Un sacco di assicurazioni sudano freddo in quei due giorni, e non certo per le temperature. La storia del The I.C.E., per quanto romanzata, è piuttosto buffa: decenni or sono nasceva la ‘Cresta Run’ (una competitiva gara di slittini tutt’ora in voga), alla quale facevano da contorno corse di cavalli e tornei di polo organizzati sulla superficie ghiacciata del lago. Nel 1985 dei membri di questo esclusivo club affrontarono il viaggio fino al paesino svizzero a bordo delle loro Bentley cabrio, spingendosi a guidare fin sui bordi gelati del lago.

Furono necessari trentaquattro anni, ma questo episodio ispirò Marco Makaus a ideare il The I.C.E., omaggiando quei temerari e sostituendo i cavalli… con i cavalli motore. In sole tre edizioni (’22, ’23, ’25, oltre a quella ‘azzoppata’ del ‘24) l’International Concours of Elegance è passato da astro nascente ad appuntamento indimenticabile, roba da incidere con lo scalpello sul calendario quasi al pari di Goodwood, Pebble Beach o Villa d’Este per citarne alcuni. Tirare in ballo certi eventi da capogiro può sembrare sfrontato finché non mettete i piedi su quella scivolosa e candida superficie, donando ai vostri occhi una visione memorabile, una veduta dove Lamborghini Miura SV, AC Cobra 427 o Aston Martin DB4 Touring Superleggera sono alcune delle vetture più ‘comuni’ in tutto l’evento. Assurdo.

Le cinquantadue meraviglie iscritte (e accettate) per il 2025 sono esemplari unici, prototipi che difficilmente vedono la luce del sole o edizioni limitate così rare da essere note solo ai più profondi conoscitori del settore; identificarle tutte è più difficile che vincere a ‘Chi vuol essere milionario’, godersele invece è molto più facile. Mentre cerco di non scivolare miseramente a terra per il ghiaccio i miei occhi hanno tempo di posarsi su una specie di grosso Beluga bianco, un’Audi Sport Quattro RS002, unico esemplare concepito per il Gruppo S, categoria successiva al Gruppo B che non venne mai confermata. Accanto sta sfilando una McLaren M1A Oldsmobile seguita da una Ferrari 250 GT SWB ‘Sefac’, giro lo sguardo e il parco chiuso sembra un sogno lucido: Ferrari 365 GTC/4 Beach Car, Autobianchi Bertone Runabout, Porsche 550 e 908/03, Abarth 2000 Sport Spider, Lola T70, Alfa Romeo 6C 1750 GS Aprile, una Countach LP400 S Safety Car… e questa è solo una spolverata di neve di un’intera valanga di poesia su ruote.

E nossignori, queste opere d’arte create da maestri battilastra, esperti meccanici e tracotante passione non se ne stanno immobili in bolle climatizzate a farsi ammirare come animali allo zoo. Vengono sfruttate e intraversate, guidate per il loro originario scopo lungo un ovale ghiacciato appositamente tracciato per il The I.C.E. Probabilmente è questo l’aspetto più romantico e apprezzabile dell’evento: il legame tra gentleman drivers e relative vetture, niente speculatori o fastidiose manie di ostentazione, chi partecipa desidera semplicemente divertirsi e vivere l’esperienza unica, entrando in simbiosi con la viscerale meccanica di questi capolavori. Non solo classiche al The I.C.E., anche hypercar moderne e youngtimer. Horacio Pagani e i suoi ragazzi hanno portato a St. Moritz la stupefacente Utopia Roadster accompagnata dalla Huayra Epitome, due sublimi vetture con dettagli irreali nate dalla dedizione del geniale argentino, Maserati ha sfoggiato la cattivissima MC20 GT2 Stradale mentre il Polo Storico Lamborghini compie quest’anno dieci anni, ecco perché una Diablo 30th Anniversary svettava dall’alto di una terrazza panoramica nel centro di St. Moritz. Il paese ospitava sparse qua e là (anche troppo!) altre curiosità per gli appassionati: al Samigo Fuel Station faceva bella mostra la RUF Rodeo (alternativa più rabbiosa della 992 Dakar), il Cresta & Bob Museum è stato interamente rinnovato, in centro potevate scovare il ‘Salotto Pagani’ e il ‘Maserati Lounge’, riposare al Manx Cafè o posare i vostri occhi su una balistica Rimac Nevera.

Torniamo a parlare di ghiaccio e scarichi che sputano fiamme. Un concorso d’eleganza prevede premiazioni e vincitrici, ergo delle categorie, che quest’anno erano cinque: “Barchettas on the Lake”, “Open Wheels”, “Concept Cars & One Offs”, “Icons on Wheels” e “Racing Legends”. Mentre il sabato è stato dedicato ai giri dinamici il venerdì era riservato all’esposizione statica e alle valutazioni della giuria, autrice di un lavoraccio da mal di testa pesante; come poter scegliere le migliori in una lista praticamente fatata? Sarebbe come dover scegliere tra una 458 Speciale e una Carrera GT, dolce e salato, Charlize Theron e Ana de Armas. Certe cose non si fanno. La categoria Barchettas on the Lake è stata vinta dalla Ferrari 500 TR del 1956 e dal suo esuberante guidatore, Open Wheels ha visto svettare la Bugatti Type 59 del 1934 mossa da un otto cilindri sovralimentato, Concept Cars & One Offs non poteva che incoronare la straordinaria Alfa Romeo 6C 1750 GS Aprile del 1931, Icons on Wheels ha posizionato sul più alto gradino del podio la Ferrari 275 GTB/4 del 1966 e Racing Legends ha visto dominare la bestiale Porsche 908/03 del 1971 dotata di un rapporto Cv/ton da hypercar.

Anche per quest’anno l’International Concours of Elegance ha sbalordito, dando il meglio di sé per partecipanti e spettatori, molti dei quali vestiti (a tutto beneficio dell’atmosfera chic) con un tripudio di pellicce, paraorecchie eleganti e calzature annegate in del costoso pelo; mi pareva quasi di camminare dentro ad una copertina di Vogue, dopotutto qualcuno dovrà pur riempire la home di Instagram. Persino al The I.C.E. – va detto – ci sono ancora margini di miglioramento: il biglietto oggettivamente è una fucilata (85 euro per l’opzione più economica, alla quale va aggiunto il trasferimento) e le modalità di svolgimento potrebbero essere più originali; anche il parco chiuso sarebbe più godibile meno… chiuso, invece buona parte del pubblico si trova esternata. Nonostante ciò la superficie ghiacciata del lago è stata invasa da una folla ansiosa di ammirare vetture sensazionali e di una rarità praticamente ultraterrena, e se l’anno prossimo il paesino svizzero scenderà ancora a patti col meteo avremo un’altra edizione colma di unicorni a motore. Una cosa è certa, non mancheremo.

                                                                                                                                                                                                                                           

                                      di Tommaso Ferrari